Paranoie da grande fratello?
 
CategoriesChi e' pronto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi
briciole di temporanea sicurezza non merita ne' la liberta' ne' la sicurezza.
[Benjamin Franklin]Viviamo in un mondo dove il concetto di "privacy" ha completamente perso di ogni significato.
Grazie alla guerra al terrorismo (ricordiamoci che sanno TUTTO su questi fantomatici terroristi, i servizi segreti funzionano alla grande, ci dicono dove sono e quali sono i loro spostamenti, chi sono, quanti sono e cosa "preparano", quindi qualcuno li osserva, forse addirittura ci parla, ma stranamente rimangono in liberta') la nostra liberta' e la nostra privacy vengono sempre piu' limitate dai vari "Patriot Act" e simili.
I dati raccolti su ogniuno di noi vengono utilizzati a fini commerciali (pensate che c'e' chi fa soldi vendendo i NOSTRI DATI PERSONALI), per conoscere le TUE preferenze e abitudini, standardizzaranno in questo modo anche i nostri gusti musicali, televisivi, fino a sapere le tue preferenze politiche e, perche' no, sessuali.
Conoscendo cosa facciamo e cosa pensiamo siamo facilmente "indirizzabili"... anche nel modo di pensare, agire e vivere, controllando anche il nostro strato culturare.
Conosciamo tutti la nostra situazione scolastica...
Se un giorno non troverete il piu' "vostro autore preferito", significa solo che alla massa non interessava... vendeva poco... era OUT.
Eppure vi assicuro che non e' questo il problema di cui ci dobbiamo preoccupare maggiormente.
... se poi sei uno dei tanti Medioman da "Grande Fratello" allora tutto questo non ti interessa, anzi probabilmente non hai ancora capito di cosa sto' parlando... sono sicuro che per te la "sicurezza e il controllo" sono cose buone e giuste.
Storicamente parlando, questi metodi sono stati utilizzati per "controllare" persone socialmente e politicamente scomode, spionaggio al servizio di pochi.
Aspettiamo solo il microcip sottocutaneo, cosi' quando sapranno cosa mi sono bevuto o mangiato e controlleranno anche i dati del mio DNA, il gioco sara' completo.
(sapevate che ci sono progetti per l'inserimento della codifica del DNA tra i dati personali? un'assicurazione, o un qualsiasi datore di lavoro, potra' rifiutarsi di "offrire" il proprio servizio se avete eredita' genetiche "scomode" - alla vostra assicurazione non conviente assicurare una persona che e' predisposta geneticamente al cancro...)
Insomma di noi sanno tutto, siamo facilmente manipolabili, mentre c'e' chi gode di "segreti di stato" e di "immunita'" varie...
ma non dimenticare la parabola dello zio Sam: "la legge e' uguale per tutti".
Certo, come no!Leggete cosa dice il nostro garante della privacy.
La Repubblica/cronaca: "C'è il rischio di andare verso una società di sorvegliati"
Stefano Rodotà, Garante della privacy, lancia l'allarme per il diffondersi dei microchip, veri e propri "guinzagli elettronici"
"C'è il rischio di andare verso una società di sorvegliati"
ROMA - Un sorvegliato speciale, con un "guinzaglio elettronico" al collo. Quel microchip che dilaga nei telefoni, negli strumenti elettronici e ormai anche negli abiti. E' questo il destino che secondo il Garante della Privacy, attende i cittadini delle società a tecnologia avanzata. Un uomo o una donna riconoscibile dai dati personali che girano liberamente nelle banche dati di tutto il mondo. Individuabile dagli Sms e dagli Mms, ultima frontiera dei cellulari che alla voce e alla scrittura aggiungono l'immagine. E, in ultimo, classificabile in base a semplici elementi biologici, una goccia di sangue, un frammento di capelli, di saliva.
Contro il rischio di una società della "sorveglianza e della classificazione", il Garante della privacy esprime un fermo no a ogni forma di "guinzaglio elettronico", che assimila il corpo umano "a un qualsiasi oggetto in movimento, controllabile a distanza con una tecnologia satellitare.
"Le finalità di identificazione, sorveglianza, sicurezza delle transazioni - si chiede Rodotà - possono davvero giustificare qualsiasi utilizzazione del corpo umano resa possibile dall'innovazione tecnologica?". La sua risposta è un netto "no". Ma dire "no" non basta. Il Garante lancia dunque la proposta di una Convenzione internazionale in materia di protezione dei dati personali e invita il governo italiano a farsene promotore in occasione del semestre di presidenza europea.
A Rodotà risponde indirettamente Marcello Pera, presidente del Senato che invita a non esagerare, a non diventare "fondamentalisti". "Vi sono circostanze determinate in cui la sicurezza, ad esempio contro il terrorismo, prevale sulla privacy - ha detto il presidente del Senato - altre in cui la privacy prevale sul bisogno di giustizia o su altri bisogni, altre in cui accade invece l'inverso".
Sotto accusa, per il Garante, sono le tracce che ogni oggetto tecnologico lascia dietro di se. Una "tracciabilità" resa possibile dai microchip, "che già alcuni gestori di telecomunicazioni offrono per il loro inserimento in qualsiasi prodotto", accusa il Garante.E' insomma l'intero sistema delle telecomunicazioni a costituire "un vero nervo scoperto", accusa Rodotà, che ricorda come proprio questo costituisce il primo tema delle denunce dei cittadini, seguito da quello del sistema dell'informazione, e dal trasferimento dei dati fuori dell'Unione europea.
"Se i cittadini sono avidi nel cogliere le opportunità che continuamente offre - spiega il presidente a proposito del settore delle tlc - sono pure particolarmente reattivi e chiedono tutela contro ogni utilizzazione impropria dei dati, contro ogni ostacolo opposto alle loro richieste di controllo dei diversi fornitori di servizi".
Ma Rodotà denuncia anche la questione della localizzazione delle persone attraverso il telefono e quella, correlata della conservazione dei dati del traffico telefonico. Una conservazione che implica la possibilità di ricostruire i movimenti di una persona a distanta di anni. Una possibilità che deve invece "essere adeguatamente motivata e circoscritta nel tempo", spiega Rodatà. E in ultimo il Garante annuncia una guerra senza quartiere alla pubblicità-spazzatura inoltrata via Internet.
(20 maggio 2003)
mandato da Ivan Ingrilli il Martedì Giugno 3 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/06/03/paranoie_da_grande_fratello.htm
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