La diossina e gli estrogeni
 
CategoriesLa diossina mima gli estrogeni. Scoperto un nuovo meccanismo di azione della sostanza inquinante, che simula la presenza di estradiolo nei tessuti che ne sono privi
La diossina "di Seveso" (ovvero la tetracloro-p-dibenzo diossina, una delle piu' tossiche) e' in grado di mimare l'effetto degli estrogeni nei tessuti privi di questi ormoni, ingannando il loro recettore.
Fonte: Zadig, Agenzia di Giornalismo Scientifico - mailto:zadig@zadig.it http://www.zadig.itLa scoperta, pubblicata su Nature, e' opera di un team di scienziati giapponesi guidati da Fumiaki Ohtake e Shigeaki Kato, dell'Universita' di Tokyo. Quanto trovato pup' spiegare alcuni affetti ancora poco chiari dell'inquinante, e contribuire a pianificare strategie preventive.
Le diossine sono contaminanti ambientali comuni, emessi in molti processi industriali e di combustione. Gli studi tossicologici indicano che l'esposizione a livelli bassi di diossine durante i periodi cruciali dello sviluppo puo' indurre danni permanenti alla salute. Finora tuttavia, erano noti solo i meccanismi d'azione anti estrogenica delle diossine, che determinano gli effetti - osservati sperimentalmente e sospettati clinicamente - sul ciclo riproduttivo femminile (in particolare, disturbi dell'ovulazione e infertilita').
Restavano pero' inspiegati, a livello molecolare, gli effetti a carico dell'apparato riproduttivo maschile, come il calo della fertilita', o le malformazioni. Soprattutto, restava da chiarire l'origine delle manifestazioni piu' fortemente associate all'esposizione a diossine, come i disturbi della funzione immunitaria, alcuni tumori (soprattutto dell'apparato emolinfopoietico) e l'endometriosi.
Lo studio giapponese, condotto su cellule in vitro e su topi, fornisce una spiegazione, dimostrando che le diossine stimolano il meccanismo normalmente attivato dagli estrogeni, quando questi ormoni sono assenti. Si tratta di una via diversa da quella gia' conosciuta, che avviene in presenza di estrogeni.
In quest'ultimo caso, l'estradiolo normalmente regolerebbe i processi cellulari legandosi a un recettore specifico, che si trova nel nucleo e che, una volta attivato, innesca la trascrizione dei geni responsabili della maturazione degli organi genitali femminili, dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari e della fertilita' della donna e, a livello metabolico, della normale calcificazione del tessuto osseo. Stimolando la formazione di un complesso proteico che interferisce con questo meccanismo, la diossina di fatto blocca l'espressione dei geni che la presenza dell'ormone dovrebbe attivare.
La ricerca giapponese dimostra che anche nei tessuti privi di estradiolo la diossina stimola la formazione del complesso proteico. Questa volta pero' l'effetto che ne scaturisce e' molto diverso da quello che si verifica quando l'estradiolo e' presente: il recettore degli estrogeni infatti viene ingannato dal complesso proteico e si attiva, scatenando una risposta del tutto analoga a quella che si otterrebbe con la stimolazione ormonale.
"A seconda del tessuto esposto, le diossine si comportano come estrogeni, antiestrogeni, androgeni o antiandrogeni" spiega Alberto Mantovani, del Laboratorio di tossicologia comparata ed ecotossicologia presso l'Istituto superiore di sanita'. "La tossicita' e' il risultato dell'interazione fra il meccanismo d'azione molecolare e le caratteristiche endocrine dell'organo colpito". La vulnerabilita' di un organismo dipende quindi da diversi fattori, come l'eta', il sesso, lo stile di vita, l'alimentazione e la predisposizioni genetica.
Proprio per questo, "il prossimo grande passo della ricerca e della prevenzione nel campo dei distruttori endocrini sara' passare dallo studio delle sostanze all'elaborazione di linee guida che tengano in considerazione tutti i fattori di rischio coinvolti" spiega Mantovani. Su questa base, in Italia, lo scorso dicembre il Ministero della salute ha attivato un tavolo tecnico sui distruttori endocrini, che ha l'obiettivo di migliorare la gestione dei rischi che derivano da questi inquinanti, e la comunicazione verso il pubblico. Nel frattempo l'Istituto superiore di sanita' sta concludendo il progetto pilota nazionale sugli effetti dell'esposizione alle sostanze che alterano il metabolismo endocrino, i cui risultati saranno presentati il prossimo 4 luglio.Francesca Noceti
Il sito sui distruttori endocrini dell'Istituto superiore di sanita'
mandato da Ivan Ingrilli il Mercoledì Giugno 18 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/06/18/la_diossina_e_gli_estrogeni.htm
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