Unicef, l'Iraq e le vaccinazioni di massa
 
CategoriesOltre 4,2 milioni di bambini sotto i 5 anni verranno vaccinati grazie agli sforzi dell'UNICEF???
e noi dovremmo essere grati per queste campagne di vaccinazioni di massa criminose?
Ecco un altro grosso business delle multinazionali farmaceutiche: le vaccinazioni con tutti i rischi che ne derivano. (Letteratura medica: reazioni avverse dei vaccini)
Di seguito trovate un commovente articolo dell'Unicef, che ringraziamo sentitamente.
UNICEF: NATI IN IRAQ NEGLI ULTIMI 3 MESI 210.000 BAMBINI, TUTTI A RISCHIO PERCHE’ NON ANCORA VACCINATI
Baghdad, 19 giugno 2003 - Oltre 4,2 milioni di bambini sotto i 5 anni saranno vaccinati grazie agli sforzi congiunti di UNICEF e Ministero della Sanità iracheno – assistiti dall’OMS - che hanno riavviato a livello nazionale le vaccinazioni contro polio, tetano, difterite, pertosse, morbillo e tubercolosi: è dal 20 marzo, ossia dall’inizio della guerra, che i bambini iracheni non vengono vaccinati.
“ Nel corso degli ultimi 3 mesi sono nati in Iraq circa 210.000 bambini”, ha dichiarato Carel De Rooy, Rappresentante UNICEF in Iraq: “Non uno di questi bambini è stato vaccinato contro la miriade di malattie mortali, o comunque debilitanti, da cui rischiano di essere colpiti”. Insieme al precedente regime, infatti, è venuto anche meno il sistema sanitario nazionale e servizi fondamentali come le vaccinazioni di routine. Le scorte vaccinali del paese, inoltre, sono andate perdute a causa dei bombardamenti aerei e delle frequenti interruzioni di elettricità, che hanno reso estremamente difficile la conservazione dei vaccini. L’UNICEF ha finora inviato in Iraq milioni di dosi vaccinali e ha lavorato alla riparazione della catena del freddo (gli ambienti frigorifero per la conservazione dei vaccini), prima danneggiata dalla guerra, poi oggetto di saccheggi che hanno causato la perdita delle scorte disponibili. Obiettivo dell’UNICEF è ripristinare il sistema nazionale delle vaccinazioni, per evitare che i notevoli risultati degli anni precedenti la guerra, come l’eradicazione della polio e il controllo del morbillo possano essere vanificati in questo periodo di estrema instabilità.
L’UNICEF esprime profonda preoccupazione per le insufficienti condizioni di sicurezza che, a circa un mese dalla fine della guerra, perdurano nella gran parte dell’Iraq, ostacolando non solo gli interventi UNICEF in campo sanitario, ma anche l’obiettivo di riportare tutti i bambini a scuola, per garantirne il diritto all’istruzione: i tassi di frequenza scolastica, soprattutto delle bambine, restano infatti su livelli inaccettabilmente bassi, e comunque inferiori del 60% a quelli prebellici. In queste condizioni gli esami di fine anno, che avranno inizio il 21 giugno, rappresentano un vero e proprio test su livello di normalità ristabilito in Iraq dopo la guerra. In vista di questa scadenza, l’UNICEF ha fornito le risorse necessarie per stampare 15 milioni di libretti d’esame, ha distribuito 500 kit di materiali scolastici – le cosiddette “scuole in scatola” - a beneficio di 40.000 studenti e 1.000 maestri ed ha avviato i lavori di riparazione delle strutture scolastiche, con l’obiettivo riabilitare 2.000 scuole nel corso della prossima estate. Le scuole saranno inoltre utilizzate come “spazi a misura di bambino”, ossia luoghi dove i bambini possano svolgere attività ricreative, ricevendo anche un’adeguata assistenza psicosociale: l’UNICEF ritiene che la scuola sia il primo passo per il ritorno alla normalità dei bambini e per tenerli lontano dai numerosi pericoli che li insidiano, dalle mine allo sfruttamento de lavoro minorile. Il crescente numero di bambini che lavorano o vivono in strada – un fenomeno inesistente prima della guerra del golfo del 1991 – aumenta i pericoli di abusi, non ultimo il pericolo di cadere vittime del traffico di minori. Molti bambini hanno perso i propri genitori durante la guerra, altri ne sono stati separati a causa degli eventi bellici e la tradizionale rete di protezione sociale è venuta meno in seguito ai rivolgimenti e alla povertà degli ultimi 20 anni: l’UNICEF lavora anche attivamente nel campo del ricongiungimento familiare, per garantire il benessere e il reinserimento sociale dei bambini iracheni vittime della guerra.
fonte: Unicef
mandato da Ivan Ingrilli il Lunedì Agosto 25 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/08/25/unicef_liraq_e_le_vaccinazioni_di_massa.htm
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