La vita e' affrontare il vuoto ad occhi aperti

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Un ottimo spunto di riflessione. Mi ha richiamato alla memoria una poesia di un artista giapponese.
Naturalmente, è di quei tanti nati in miseria e morti nella stessa condizione.
Non grato al potere per le sue idee, per la sua coerenza con l'insegnamento buddista, che abbracciò e praticò fino alla fine, per la sua mitezza e la sua estraneità alle idee nippocentriche e nazionaliste di quell'epoca...
La poesia,scritta nel 1924, è ancora di un'attualità sconcertante...e mi sembra collegata al topic.

Miyazawa Kenji
La primavera e gli Asura
Prologo

Il fenomeno chiamato 'io'
Consiste in un'illuminazione blu,
ipotetica lampada di corrente alternata organica
(la combinazione di tutti gli spiriti trasparenti).
Insieme ai paesaggi e a tutto il resto,
precipitosamente si accende e si spegne,
e di sicuro continuerà a brillare:
è un'illuminazione blu,
lampada di corrente alternata del karma
(la luce resta, la sua lampada si perde).

Negli ultimi ventidue mesi,
dalla direzione che pare venire dal passato
attraverso la carta e l'inchiostro minerale
(un insieme che si accende e si spegne con me,
e che tutti percepiscono all'unisono),
questi schizzi dell'immaginario
si sono mantenuti fino ad ora,
fedeli in ogni sequenza d'ombra e luce.

Riguardo a essi, gli uomini, la via lattea, gli Asura e i
Ricci marini,
mangiando polveri cosmiche o respirando aria e
[acqua salata,
penseranno alle nuove rispettive ontologie;
essi rappresentano insomma paesaggi caratteristici
[dell'anima
Ma è certo che questi paesaggi registrati
Sono esattamente come sono stati registrati:
se rappresentano il Nulla, il Nulla stesso essi sono,
fino a un certo livello comune a tutti
(perché comune è tutto dentro di me,
così è tutto in ognuno di noi).

Nell'accumulo immensamente luminoso del
[tempo
in questo periodo alluvionale del cenozoico,
queste parole che dovrebbero essere fedeli
[riproduzioni,
in un lampo, pari a un punto piccolissimo di ciò
(ossia in un miliardo di anni degli Asura)
potrebbero già cambiare la proprio struttura e
[sostanza,
mentre tendenzialmente è possibile
che né io né l'editore
ne percepiamo il mutamento.
Insomma, come riconosciamo i nostri sensi,
i paesaggi e le persone,
semplicemente convinti di percepirli in modo
[comune,
così anche i documenti, la storia e la geologia,
insieme ai loro dati molteplici,
(nella limitazione spazio-temporale del Karma)
esistono solo nella nostra percezione.
E' probabile che tra duemila anni
Si utilizzerà una diversa geologia,
arricchita da successive prove ricavate dal passato:
tutti crederanno che duemila anni prima
il cielo fosse pieno di pavoni incolori:
i promettenti dottori dal più alto strato dell'atmosfera,
dalla zona di azoto congelato e splendente,
scaveranno fossili splendidi
oppure scopriranno
nello strato superficiale di arenaria del periodo
[cretaceo
le orme enormi e trasparenti della specie umana.

Tutte queste proposizioni
In quanto natura propria dell'immaginario e del
[tempo
vengono affermate nella quarta dimensione.

20 gennaio 1924

(dal volume La Primavera e gli Asura)

Mandato da: amanda il Aprile 2, 2004

 

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