Il codice Da Vinci come specchio delle supposizioni umane

Pubblico volentieri una lunga risposta di un medico alla recente lettera "Le indubbie, scomode verità ne Il Codice da Vinci" (scritta da un certo "voce controvento").
Benché nella risposta si critichino come falsi anche i commenti fatti su "Il Papa e le corride", nella lettera non si specificano quali siano tali falsità.
Per quanto mi riguarda, ho pubblicato le due lettere, come pubblico questo commento, perché ritengo che il loro contenuto possa far pensare meglio, e con maggiore indipendenza mentale, il lettore.

La mia opinione sul codice da vinci? Un mediocre romanzo e film, che deve il suo successo al desiderio di mistero dell'uomo. Ovviamente non credo alla "storia" tra Gesù e Maria Maddalena. Un grande maestro non sentirebbe quegli stimoli o "debolezze" che noi, semplici mortali, supponiamo esistano dentro ciascuno.
Ma la "colpa" per questa mancanza di chiarezza la attribuisco anche alla chiesa cattolica stessa.
Essa non ha mai insegnato ad alcuno, neanche a se stessa, la differenza fondamentale tra religiosità e spiritualità. La mia domanda, che non ha ancora trovato risposta, è se la chiesa finga di non sapere o se sia genuinamente ignorante dell'abissale differenza tra queste due visioni della vita…. rl

Caro Rilampis,
seguo da un po' di tempo e con interesse le pubblicazioni sul tuo sito, e ti confesso che mi hanno lasciato piuttosto male gli ultimi due interventi, il primo anonimo (a meno che Voce Controvento non fossero nome e cognome dell'autore, ma sono stati scritti in minuscolo) sul Codice Da Vinci e il secondo sul Papa a Valencia e le corride.
Mi sembra facciano cadere il tono del sito con falsità vendute come verità e inviti ingenui , quasi infantili.
Bando ai preamboli, entro in merito.

Il signor (o la signora?) "Voce" comincia proclamando "amo la verità", ma probabilmente non altrettanto la storia e neppure la storia delle religioni.

…Anche in attualità non è un'aquila. Il motivo per cui le autorità ecclesiastiche hanno sconsigliato il libro e il film in questione è che la trama costruisce su idee fantasiose ricavate da documenti già smascherati come falsi, una storia rosa fra Nostro Signore e Maddalena, scrivendo in intestazione che è tutto vero.
Questa è una bugia. Le bugie devono essere condannate sia che le dicano i bambini, che gli adulti, siano essi politici o scrittori.

…C'è chi spende soldi per sostenere le bugie (e su questo sito ne sono stati denunciati esempi in passato) e chi spende soldi per appoggiare verità.
Focus , non certo giornale cattolico, esce a luglio con un servizio sulle false "verità scomode contenute ne "Il Codice da Vinci" e "sui cattivi del libro: l'Opus Dei".

Quando "voice" parla di "brutale crociata per rieducare la religioni pagane e debellare l'antico culto della femminilità sacra" non si capisce a che periodo si rifaccia. Immagino non alle crociate. Lui cita la preistoria, ma allora non c'era il cristianesimo. Su qualsiasi libro di storia potrebbe rinvenire notizie di come erano considerate le donne dai greci e dalla cultura latina intorno all'anno 0: " un uomo inferiore" –Aristotele-.
Ma questo in tutta l'area mediterranea, dato che San Giovanni nel racconto di Gesù e della Samaritana, dice che gli apostoli "si meravigliarono che stesse discorrendo con una donna" Gv 4, 27 . L'era matriarcale –se mai c'è stata- era finita da un pezzo!

Gesù nasce come figlio di donna. Particolarità originale per una cultura in cui chiunque che voleva essere mitizzato nasceva da rocce o discendeva già belleffatto dal mondo degli dei…
Gli evangelisti (quelli canonici) citano donne come prime testimoni dei fatti della risurrezione: altra stranezza per una religione "femminofoba".
Se "voce" pensa al medioevo si accorgerà che con poche sane letture che è proprio la donna in questo periodo, con l'introduzione del matrimonio indissolubile a trarre i maggiori benefici.

Che recentemente la Chiesa abbia ammesso che la donna "possiede un'anima" è una balla tutta "controvento". Ha mai sentito parlare il signor "voce" del culto mariano? E di sante dagli albori della Chiesa al medioevo, all'età moderna e attuali? Qualche santa si è pure tolta lo sfizio di tirare le orecchie al papa! E non è stata né bruciata e neppure condannata.
Ildegarda von Bingen racconta di erboristeria cose mai sentite: è santa, non strega!
La Chiesa sostiene che maschio e femmina non sono uguali, ma il motivo è sotto gli occhi di tutti: è vero! Ciò non toglie che abbiano pari dignità. L'uguaglianza è una invenzione tutta illuminista, ma è una bugia. Ci se ne accorge facilmente!

Quando viene citata "l'inquisizione medievale" si tocca il fondo. Invenzione pura. Il medioevo cristiano è storicamente indenne dalla follia criminale della caccia alle streghe, che è fenomeno tutto moderno e comincia sul finire del 1400, proseguendo per un paio di secoli soprattutto nei paesi protestanti, dove era particolarmente diffuso l'occultismo e la psicosi del demoniaco, introdotta con la Riforma.

Per saperne di più legga Henninsen G: L'avvocato delle streghe, Garzanti ed. Milano 1990 - solo 20 euro o Camilleri R: Storia dell'Inquisizione, Newton Compton, Roma 1997, o se sa bene l'inglese Starci R: For the Glory of God, Princeton University Press , Princeton, 2003. Autori non cattolici.

Per buttarla un po' sui numeri l'inquisizione spagnola fra il XIV e il XVI secolo ha un tasso di imputati per stregoneria che corrisponde allo 0,2% degli abitanti ( non certo definibile persecutorio) e fa un numero di vittime di circa 60.000 condannati. Non certo pochi ma si guardi alla Rivoluzione Francese: 2 milioni e mezzo di morti su una popolazione di 28 milioni, con denunce e condanne quasi senza processo, mentre l'Inquisizione è il primo esempio di processo (5 secoli prima!) con diritti dell'imputato che vengono rispettati.
Per rimanere sui numeri solo nel 1937 il regime sovietico, secondo i dati ufficiali, fa fucilare 688.000 persone. Questa è repressione! Questa è stata in buona parte "brutale crociata per rieducare la religioni" all'ateismo.

"La categoria delle Streghe " è un'altra invenzione seduta stante della penna "controvento". Ho già citato esempi. A questa categoria apparterrebbero "tutte le donne istruite, le zingare" ( che strano abbinamento) … La realtà è che come per la maggior parte delle società tradizionali, la trasmissione della medicina pratica era una trasmissione da nonna a nipote (femmina) , completamente indipendente dall'accademia, riservata agli uomini, con trasmissione di maestro in discepolo. E questo per il semplice motivo che era la donna ad accudire la casa e chi in essa stava, bambino, vecchio o malato che fosse.
Non si può parlare di "amanti della natura" perché allora sia le donne che gli uomini vivevano immersi nella natura con un rapporto di collaborazione simbiontica: Cartesio ancora non c'era, né la sua filosofia "pensante". Il mondo era pratico e immediato, immediatamente compenetrato di spirituale e materiale. "Erboriste" non se ne conoscevano: tutti conoscevano le erbe e i loro più comuni utilizzi. Lo speziale conosceva anche i veleni.

Se "voce" citasse la fonte a riguardo delle levatrici, vorrei anche leggere il proclamo sulla opportunità di non alleviare il dolore. Allora non esisteva l'Aspirina. Il dolore era una componente quotidiana della vita , e poneva interrogativi. Allora come oggi: perché soffrire? Oggi si risolve l'interrogativo ammutolendo il dolore, imbavagliandolo chimicamente, quella volta si davano altre risposte. Fra le risposte intellettuali anche l'espiazione. L'accettazione era considerata una virtù , come d'altra parte in altre tradizioni religiose: si pensi al buddismo, al taoismo che "favorisce" il dolore o al confucianesimo che insegna a non manifestarlo…

A proposito della posizione della Chiesa sull'analgesia "voce controvento" non conosce le posizioni che già Pio XII (siamo prima del Concilio Vaticano II) aveva espresso a riguardo degli analgesici maggiori. Per rimanere nella storia il Concilio è del 1960, la prima anestesia è datata 1850.

Donne sacerdotesse. Il nostro confonde i rimasugli di storia che ha in tasca. Sacerdotesse cristiane non ce n'è mai state. O almeno non ve n'è documento (la storia si fa coi documenti, il resto sono opinioni) . C'erano diaconesse nella prima Chiesa, e il diaconato è il primo scalino dell'Ordine Sacro, ma né la tradizione ebraica né quelle di derivazione tra cui la cristiana prevedono sacerdoti femmine ( sono ormai più di 4000 anni…).

Anche a proposito della sacralità del sesso invito il signor "controvento"a leggere qualcosa di sano, non i rotocalchi di moda e fitness. Gli può bastare l'Humanae vitae dell'ultimo papa? Lì c'è scritto cosa pensa la Chiesa del sesso. E scoprirà che pensa sia sacro, fonte di gioia e di comunione, cioè legame col Divino. Come già da tradizione biblica.

Altra verità "La bibbia non ci è arrivata per fax dal cielo". La tradizione vuole che le Sacre Scritture siano inspirate, non scritte dallo Spirito di Dio. L'unica parte "autografa" di Dio sarebbero –secondo la tradizione ebraica- le tavole coi comandamenti, ma purtroppo sono andate perdute, così che non si può verificare.

"Costantino era un ottimo imperatore". Siamo d'accordo. Ma tutto il resto sono invenzioni, e la storia come la matematica, per dirla con Coppi, non è un pignone.

L'editto di Milano (313 d.c.) recita testualmente "Ut daremus et christianis et omnibus liberam potestatem sequendi religionem quam quisque voluisset" . Strano modo di salire sul carro dei vincitori: riconoscere "ai cristiani e a tutti" … Strano ancora che l'ultima persecuzione di Diocleziano fosse ancora continuata in Oriente da Galerio fino al 311 ( 2 anni prima!) In realtà Costantino è grande proprio perché risolve le lacerazioni interne separando sacro e profano, togliendo al potere politico la gravità di dover riconoscere un Dio affinché questo potesse essere adorato nell'Impero. Non è il riconoscimento politico di gente ritenuta fino ad allora terroristi ( i cristiani erano considerati atei, allora terroristi) ma la soluzione del nodo che teneva in stallo la situazione.

Il Concilio di Nicea (325 d.c.) citato ha per scopo di rimuovere le divergenze nella Chiesa di Alessandria e stabilire la natura di Cristo in relazione al Padre, dopo che il Sinodo di Alessandria ( 321 d.c.), pur condannando Ario non aveva fermato la sua attività propagandistica. Le lacerazioni teologiche avevano effetto anche sulla pace dell'Impero di cui Costantino si sentiva custode, così arriva addirittura a pagare il viaggio ai vescovi per partecipare al Concilio.

Siccome la disputa ariana nacque e coinvolse le Chiese d'Oriente, di lingua greca, la rappresentanza latina al concilio fu ridotta, e papa Silvestro non partecipò personalmente, facendosi rappresentare da due preti.
Non si capisce con quale alchimia logica "voce" sostenga che la quel concilio si sia sviluppata "la posizione di superiorità del vescovo di Roma".

Che "Gesù fosse visto da molti come un profeta mortale" cozza contro la testimonianza di Plinio il Giovane che nelle lettere a Traiano, 10.96-97, parlando dei cristiani afferma che"cantano un inno a Cristo come ad un Dio" ( Traiano regna dal 98 al 117 d.c.)

Il "risicato voto di maggioranza" riferito da "controvento" è un'altra verità forzata. Dei 318 vescovi presenti 17 si schierarono con Ario, ma al momento della stesura finale del Credo , solo due partecipanti non firmarono. Se questa è una maggioranza risicata che dire dei senatori del governo Prodi?

Non c'è nessuna "votazione per alzata di mano dei vescovi presenti" per decidere "quali vangeli erano da considerarsi canonici e quali eretici," e tantomeno "la scelta fu fatta sulla base di quali vangeli esprimevano i valori che la Chiesa del tempo considerava più importanti". La canonizzazione de testi biblici non avviene a Nicea dove viene stabilito il Credo e la Pasqua cristiana, ma nel concilio di Trento , ma siamo nel XVI secolo non nel IV (saprà leggere i numeri romani dato che fa confusione anche con quelli arabi?).

Da ciò la bufala abissale che "la Bibbia che conosciamo al presente " sia un "collage dalla chiesa cristiana del quarto secolo".

"Fortunatamente non tutti i libri scelti furono distrutti : i rotoli del Mar Morto " confermano coi frammenti di Qumran brani del vangelo di Marco (6,52-53), delle lettere di Paolo a Timoteo 3, 16 – 4,3 e confermano che i testi del Nuovo Testamento erano conosciuti tra le comunità cristiane che cominciavano a formarsi, il tutto precedentemente al 68 d.c., periodo di abbandono delle caverne di Qumran.

Il vangelo di Filippo, vangelo gnostico, come quello di Maddalena e di Giuda, è databile nel III–IV secolo d.c., guarda caso, proprio nel periodo in cui Ario diffonde la sua eresia. Cosa avremmo potuto trovarvi scritto? Le testimonianze di Girolamo e S.Agostino riguardo ai testi che si utilizzavano nella cristianità in quel periodo sono comunque esclusive relativamente ai vangeli che conosciamo come canonici.

Se poi basta la parola "compagna " per far pensare a un rapporto sponsale fra Gesù e Maria Maddalena, allora tutti i comunisti "compagne e compagni" sono stati sodomiti e libertini. Anche nell'ambiente gnostico le espressioni avevano un significato difforme da quello utilizzato oggi.
Numerosi vangeli gnostici sono stati ritrovati a Nag Hammadi. Hanno il valore storico che avrebbe oggi una biografia su Napoleone: interessante, ma non certo fonte testimoniale viva.

Mi scuso del ritardo con cui intervengo, faccio il medico, sono dovuto andare a sfogliare libri che non frequento correntemente, mi scuso anche della lungaggine (e vi assicuro che su molte cose ho tagliato ) ma non c'è una affermazione che non abbia la sua fesseria storica e dispiace davvero che argomenti seri vengano trattati con la leggerezza di informazione ( non voglio pensare a malizia) come se fossero discussioni da bar o da … parrucchiere.

E mi firmo per nome e cognome
Paolo Brici
brixbott@libero.it

 

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mandato da Rinaldo Lampis il Lunedì Luglio 17 2006
aggiornato il Giovedì Gennaio 26 2017

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